Da diversi anni ormai, i marchi si stanno posizionando in questa nicchia in piena espansione:
Stiamo quindi assistendo al fiorire di soluzioni alternative alla pelle per tutto ciò che riguarda borse, giacche, scarpe, ecc. con la dicitura pelle vegana o pelle vegetale. Ma di cosa si tratta veramente? Vi raccontiamo tutto su questo fenomeno che ha un futuro brillante davanti a sé!
Pelle vegana: definizione
La pelle non vegana tradizionale è realizzata con pelli di animali come mucca, pecora e persino pesce. Da tempo è oggetto di critiche legate a considerazioni etiche e ambientali: la violenza nell’allevamento e nella macellazione, l’elevato consumo di acqua per la produzione di pelle, i prodotti per la concia, ecc.
La pelle vegana è un’alternativa alle pelli di origine animale (per scarpe, borse o abbigliamento vegano): e sì, questo può sembrare paradossale. Ma allora cos’è la pelle vegana?
La pelle vegana è un materiale ricavato da residui vegetali come ananas, mele, funghi, eucalipto, cactus, ecc. Niente più prodotti di origine animale, qui tutto proviene dal mondo vegetale.
Pelle vegana o ecopelle?
Tra le alternative alla pelle animale, troviamo anche materiali realizzati con la plastica, si parlerà allora piuttosto di finta pelle o ecopelle. La si identifica leggendo la composizione del prodotto sull’etichetta: se c’è poliuretano o addirittura fibra sintetica, si tratta di plastica.
Che si tratti di finta pelle o di pelle vegana, non contengono nulla di animale e non sono nemmeno testati su di esso.
Pelle vegana e pelle vegetale: quali sono le differenze?
Fate attenzione anche al nome pelle vegetale: significa (il più delle volte) che solo la concia viene effettuata con prodotti vegetali, presumibilmente più rispettosi dell’ambiente. La pelle rimane la pelle di un animale e non è quindi di origine vegetale: non è quindi pelle vegana.
Come viene prodotta la pelle vegana?
La pelle vegana è realizzata con foglie di ananas o scarti di mele che normalmente finiscono nella spazzatura. Si possono utilizzare anche funghi, cactus, sughero, ecc.
Si noti, tuttavia, che la pelle vegana non è biodegradabile al 100%.
Per quale motivo? Affinché abbia la resistenza e la durata della pelle animale, è necessario aggiungere un rivestimento in poliuretano (plastica). Rappresenta tra il 10% e il 50% della composizione della pelle vegana.
Altre pelli vegane sono realizzate con piante diverse, come i funghi.
Manutenzione della pelle vegana
La cura della pelle vegana è semplice: basta pulirla con una spugna umida e un po’ di sapone di Marsiglia, risciacquare delicatamente con acqua e lasciare asciugare.
Per rendere la vostra pelle vegana (scarpe, borsa, giacca) più resistente alle intemperie, impermeabilizzatela.
Nel complesso, la manutenzione della pelle vegana è minima ed è quindi pratica da usare.